Parma, 19 dicembre 2018 - Sono stati pubblicati nei Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) i primi risultati di una ricerca condotta da Andrea Cerioli e Mario Menegatti, docenti del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Parma, in collaborazione con il Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea e con l'Università di Siena, su una metodologia innovativa per l'individuazione delle frodi nel commercio internazionale.Le frodi in ambito doganale riguardano tipicamente grandi somme di denaro e costituiscono un pericolo rilevante per i budget degli Stati nazionali.Il contrasto a tali pratiche rappresenta quindi un obiettivo cruciale per le autorità competenti, sia a livello nazionale che comunitario. In questo ambito il lavoro condotto dall'Università di Parma in collaborazione con JRC e Università di Siena determina le condizioni per l'utilizzo di test statistici che si fondano sulle regolarità presenti nella distribuzione delle cifre dei dati, sintetizzate nella cosiddetta Legge di Newcomb-Benford.I risultati ottenuti nella ricerca mostrano la possibilità di derivare metodi automatici per la segnalazione di gruppi di transazioni sospette nei dati di commercio internazionale raccolti dalle dogane. Tali metodi sintetizzano in modo efficace, grazie all’uso di moderne tecnologie informatiche, le informazioni che si celano nei big data generati dalle innumerevoli transazioni registrate quotidianamente nei mercati internazionali. L'obiettivo pratico di medio termine è dunque la creazione di un nuovo strumento, che sarà messo a diposizione delle dogane dell'Unione Europea, per la ricerca di manipolazioni nelle dichiarazioni fornite nelle operazioni doganali.La ricerca proseguirà ora con le prime applicazioni della metodologia sui mercati doganali reali.