Parma, 4 dicembre 2018 – Nascerà a Parma il “Polo Universitario Penitenziario (PUP)”, oggetto dell’accordo tra Università e Istituti Penitenziari di Parma presentato oggi in Ateneo. Il PUP è un contesto di studio istituito al fine di agevolare l’accesso dei detenuti ai corsi universitari e rimuovere gli ostacoli che ne possono rallentare il percorso di studi. Quello di Parma sarà il primo Polo Universitario Penitenziario ad accogliere detenuti in regime di alta sicurezza (1 e 3): sarà organizzata una vera e propria “Sezione Universitaria”, che ospiterà detenuti iscritti all’Università di Parma con spazi detentivi idonei allo studio.

Sono intervenuti alla presentazione dell’accordo il Rettore Paolo Andrei, il Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Cons. Riccardo Turrini Vita, il Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per Emilia Romagna e Marche Gloria Manzelli, il Direttore degli Istituti Penitenziari di Parma Carlo Berdini, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna Antonietta Fiorillo, la Delegata del Rettore per i rapporti tra Università e carcere Vincenza Pellegrino, la docente di Diritto Costituzionale dell’Ateneo Veronica Valenti e Annalisa Andreetti, Responsabile amministrativa dell’Ateneo per le attività negli Istituti Penitenziari.

Il PUP di Parma si inserisceall’interno della rete dei 27 Poli già esistenti in altri atenei italiani che, seguendo l'esempio dell’Università di Torino, negli anni hanno avviato progetti analoghi per garantire il diritto allo studio universitario a studenti detenuti e oggi sono riuniti in una Conferenza nazionale (la Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari - CNUPP), istituita presso la CRUI. La specificità del Polo Universitario di Parma è quella di accogliere studenti detenuti in regime di alta sicurezza, presentandosi quindi come una sfida particolare nel panorama nazionale.

Oltre agli esami, alle sedute di laurea e agli incontri con i docenti, all’interno dell’Istituto Penitenziario si terranno incontri di orientamento e brevi cicli di lezioni in presenza di studenti detenuti e non, sempre nel pieno rispetto delle condizioni che permettano la sorveglianza. Per accompagnare gli studenti-detenuti nel percorso di studio e assisterli nell’espletamento di tutte le attività connesse alla carriera universitaria, è infine prevista la presenza di tutor, studenti iscritti all’Università alle lauree magistrali o a Corsi di Dottorato.

L’Università di Parma ha individuato quale referente docente del polo universitario la prof.ssa Vincenza Pellegrino e quale referente amministrativo del progetto la dott.ssa Annalisa Andreetti.

Questa mattina sono state illustrate anche le attività culturali congiunte di Ateneo e Istituti Penitenziari di Parma, alcune delle quali sono concluse o in corso mentre altre avranno luogo nei prossimi mesi. Tali iniziative hanno il fine di sensibilizzare docenti, studenti e cittadini rispetto alla realtà carceraria e alle attività di riflessione e formazione che vi si svolgono, in modo che il Polo Universitario Penitenziario possa esercitare una vera e propria funzione di collegamento tra città e carcere.

L’ELENCO COMPLETO DELLE ATTIVITÀ

19 novembre, 26 novembre, 7 dicembre, 14 dicembre, ore 12.45-15
Laboratori tra studenti detenuti e non “La mia storia nella Storia: dall’individuale al collettivo” (iscrizioni già chiuse)
Il percorso prevede che alcuni studenti (circa 15) non detenuti e altri detenuti (o persone detenute interessate) vengano impegnati attraverso diverse modalità (letteratura, scrittura autobiografica, esercizio teatrale) per esplorare disuguaglianze sociali e differenze culturali presenti nella propria storia biografica individuale e familiare, e collocare le proprie esperienze nel più ampio scenario storico grazie al confronto di gruppo.
Facilitatori: Vincenza Pellegrino, Vincenzo Picone

4 dicembre, Aula A, Plesso San Francesco, via Del Prato, ore 15.30
Seminario “Carcere e cambiamento”
Educare in un carcere chiuso pare nei fatti molto difficile, come pareva impossibile curare in manicomi chiusi e quindi di per sé ammalanti. Perché cambiare in meglio, rieducarsi, assumere nuove competenze sociali dipende dalle relazioni che si hanno. Per questo, in molti paesi del mondo le pene alternative al carcere prendono spazio e forme credibili, e le recidive calano. Come intendere la parola “cambiamento” nel contesto delle politiche carcerarie?
Relatori: Vincenza Pellegrino, Università di Parma; Lorenzo Natali, Università Milano-Bicocca; Maria Inglese, Azienda USL Parma

24 gennaio, Istituti Penitenziari di Parma, via Burla, ore 13
Seminario “La sfida di diventare individuo” (iscrizioni aperte a inizio gennaio)
Francesca Vianello e Elton Kalica, Università di Padova, presentano il libro “Farsi la galera
Discutono con loro: Claudio Conte, Antonio Sorrento, studenti universitari; Franca Garreffa, Università della Calabria; Vincenza Pellegrino e Veronica Valenti, Università di Parma

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