ll Dipartimento si impegna a promuovere progetti di ricerca e di cooperazione internazionali, a collaborare con centri di ricerca esteri e a organizzare convegni scientifici internazionali.

Molti dei progetti di ricerca promossi dal Dipartimento nascono e si sviluppano nell'ambito di proficue collaborazioni con enti e istituti di ricerca internazionali, oltre che in un virtuoso rapporto di dialogo con il territorio.

Skills and Integration of Migrants, Refugees and Asylum Applicants in the European Labour Market (SIRIUS)

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"Skills and Integration of Migrants, Refugees and Asylum Applicants in the European Labour Market" (SIRIUS), è un progetto di ricerca europeo finanziato dal programma Horizon 2020 con un grant di 2.5 milioni di euro, di cui è coordinatore il prof. Simone Baglioni. Sirius ha l'obiettivo primario di comprendere ed analizzare in chiave multidisciplinare e comparata se e come il mercato del lavoro europeo è fattore di integrazione ovvero di esclusione di migranti e rifugiati, nonché di discutere l'impatto della “crisi dei rifugiati” post 2014 su normativa, policies, percezioni politiche e discorso pubblico in Europa.

Attraverso l'analisi comparata dei principali modelli, strategie e prassi dell'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, la ricerca si propone di valutare l'approccio scelto da sette Paesi (Danimarca, Finlandia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Repubblica Ceca e Svizzera)-nel quadro normativo ed istituzionale dell'Unione Europea- evidenziandone gli aspetti positivi e le criticità. L’obiettivo finale della ricerca è quello di giungere all'elaborazione di policy guidelines e alla raccolta delle best practices delle istituzioni pubbliche per facilitare i processi di integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, che possano essere di ausilio a legislatori e amministratori locali, nazionali ed europei. Il consorzio del progetto include nove università (Parma, Firenze, Ginevra, Glasgow Caledonian, Istituto Universitario Europeo, Praga, National Technical University Athens, Roskilde, Jyväskylä) e tre organizzazioni di società civile (Solidar, Solidarity Now, Centro Multiculturale di Praga).

Strengthening European Food Chain Sustainability by Quality and Procurement Policy (Strength2Food)

Il prof. Filippo Arfini, del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, è Vice Coordinatore del Progetto Horizon 2020 "Strength2Food" (S2F): la qualità del cibo per la sostenibilità e la salute.

Il progetto S2F, della durata di 5 anni (dal 2016 al 2021), prevede attività di ricerca, di implementazione pilota, di formulazione di raccomandazioni di policy nonché di comunicazione che coinvolgono gli stakeholder delle attività di produzione, distribuzione e consumo di prodotti alimentari di qualità, considerandone anche le implicazioni in termini di sostenibilità. Il concetto di qualità che pervade il Progetto S2F riguarda i prodotti ad Indicazione Geografica (Denominazione di Origine Protetta (DOP), Indicazione Geografica Protetta (IGP) e Specialità Tradizionale Garantita (STG)) e biologici. In modo simile, il concetto di sostenibilità considerato in tutto il progetto si declina nei suoi aspetti economici, ambientali e sociali.

La qualità e la sostenibilità così definite sono l’oggetto di attività di ricerca, formulazione e realizzazione di attività di miglioramento delle stesse (WP 9), nonché di raccomandazioni di policy (WP 10), e di comunicazione con i produttori delle materie prime agricole (WP 4) (i.e., gli agricoltori), con i trasformatori e distributori (nazionali ed internazionali) considerati sia separatamente (WP 4) sia nella loro organizzazione in filiera (WP 5) e con chi acquista e prepara i cibi. Tra questi ultimi, il progetto identifica chi procura e cucina il cibo per i bambini delle scuole elementari (WP 6), per se stesso/per la propria famiglia (WP 8) o acquista presso la distribuzione tradizionale o quella “alternativa” e “corta” (WP 7). Altri ambiti considerati, specialmente dal WP 6, sono l’impatto delle diverse modalità di organizzazione della fornitura e preparazione degli alimenti nonché del livello di educazione alimentare che loro – ed i loro genitori – hanno o ottengono tramite le attività scolastiche sulla salute individuale e sull’ammontare di spreco alimentare che ognuno produce. Una rappresentazione sintetica di tutte le attività del Progetto S2F è fornita qui a lato.

Il Consorzio che sta svolgendo tutte le attività previste nell’ambito del Progetto include 13 partner accademici europei, due partner accademici asiatici (in Tailandia e Vietnam), tre partner impegnati nella comunicazione e nella formazione, nonché 12 stakeholder che saranno attivamente coinvolti nelle attività di ricerca, di formulazione di raccomandazioni e policy nonché di comunicazione e disseminazione. La distribuzione dei partner in 14 nazioni del globo fornisce una rappresentatività e varietà di risultati e conoscenza unica tra le esperienze di ricerca internazionale.

L’Università di Parma è il secondo partner più importante nel Consorzio e partecipa alle attività del Progetto con una varietà di professori, ricercatori e dottorandi da quattro Dipartimenti diversi:

-Prof. Filippo Arfini, Ordinario di Economia e Gestione dei Network Agroalimentari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali

 -Prof. Antonello Zangrandi, Ordinario di Economia delle Aziende Pubbliche presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali

 -Prof. ssa Maria Cecilia Mancini, Associata di Economia delle Filiere Agroalimentari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendal

 -Dr. Mario Veneziani, Ricercatore a Tempo Determinato (Tipo A) in Economia Agraria ed Estimo presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali

 -Dr. Gianluca Lanza, Assegnista di Ricerca in Economia delle Aziende Pubbliche presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali

  -Prof. ssa Cristina Mora, Associata di Economia Agraria presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco

 -Prof. Davide Menozzi, Associato di Economia Agroalimentare presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco

 -Prof.ssa Francesca Scazzina, Professoressa a contratto di Nutrizione e Salute presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco

 -Dr. ssa Alice Rosi, Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco

-Beatrice Biasini, Dottoranda presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco

-Prof. Antonio Bodini, Associato di Modellistica Ambientale presso il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale

-Prof. Michele Donati, Associato di Modellistica Economica presso il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale

 -Prof. Daniele Del Rio, Associato di Alimentazione e Nutrizione Umana presso il Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie

Aggiornamenti sulle attività ed i risultati del Progetto sono disponibili sul sito dedicato https://www.strength2food.eu/ e possono essere ottenute, in Italiano, dal Vice Coordinatore il Prof. Filippo Arfini (filippo.arfini@unipr.it) o, in inglese, dal Prof. Matthew Gorton, Coordinatore del Progetto (Newcastle University, matthew.gorton@ncl.ac.uk)

Questo progetto è stato finanziato dal programma di ricerca ed innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020 con l’accordo No 678024

VIVIEN: VIctim VIolence Educational Network

VIVIEN: VIctim VIolence Educational Network
An educational project to improve the ability to assist women victim of violence

VIVIEN – Victim Violence Educational Network: Un progetto educativo per migliorare la capacità di assistere le donne vittime di violenza, ha l’obiettivo di prevenire e affrontare la violenza contro le donne, con una attenzione particolare alle donne con disabilità.
VIVIEN, ref. REC-AG-2017/REC-RDAP-GBV-AG-2017, è un progetto europeo della durata di due anni, iniziato l’1 Novembre 2018, finanziato del programma dell’Unione Europea Diritti, Equità e Cittadinanza, e coordinato dalla Cooperativa Sociale Giolli, Italia.

Le attività del progetto si svolgeranno in quattro Paesi europei: Italia, Finlandia, Bulgaria and Croazia, raccogliendo le buone pratiche e i modelli innovativi da tutti gli Stati Membri. Il progetto affronta le attuali sfide e bisogni della società civile che contribuiscono agli sforzi delle istituzioni per porre fine alla violenza contro le donne, considerando i bisogni specifici e la condizione di vulnerabilità delle donne con disabilità

La letteratura scientifica sul tema della violenza di genere dimostra come una delle ragioni per le quali la violenza viene scarsamente riportata dalle donne, sia alle forze di polizia che alle organizzazioni di sostegno alle vittime, dipenda dal fatto che, spesso, i professionisti non siano ben preparati a riconoscere, sostenere e aiutare la donna in modo consono e corretto o, peggio, condividano gli stessi stereotipi di genere dei perpetratori.

L’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali (FRA, 2014) ha documentato come le donne che hanno problemi di salute o disabilità riportino con maggiore frequenza varie forme di violenza subita, rispetto a donne che non hanno un problema di salute o disabilità.
Su questi due temi si basa il Progetto VIVIEN (VIctim VIolence Educational Network), finanziato dall’Unione Europea, che comprende, tra i partner italiani, il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma, di cui è responsabile scientifico la Prof.ssa Nadia Monacelli.

Obiettivo principale del progetto è quello di contribuire a ridurre gli stereotipi di genere dei professionisti, prevenire la vittimizzazione secondaria delle donne nel loro primo contatto con le istituzioni, migliorare la risposta dei servizi pubblici alla violenza contro le donne e migliorare la collaborazione e la sinergia tra i diversi professionisti e i diversi servizi pubblici. Tutto ciò verrà raggiunto attraverso la realizzazione di un percorso formativo rivolto a diverse categorie professionali (forze dell’ordine, insegnanti, educatori, avvocati, psicologi, assistenti sociali).

In particolare, l’unità del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali sarà impegnata per l’intera durata del progetto in due programmi principali:
1) individuare i bisogni formativi dei professionisti prima del loro coinvolgimento nel percorso di training, attraverso una mappatura degli interventi realizzati in Europa dal 2010 ad oggi e una valutazione delle competenze e degli atteggiamenti degli operatori attraverso specifici strumenti;
2) Monitorare in itinere l’andamento del percorso di formazione e valutare se e in che misura esso abbia prodotto cambiamenti nei comportamenti e negli atteggiamenti dei professionisti.

Questo progetto è stato finanziato dal programma di ricerca VIVIEN, ref. REC-AG-2017/REC-RDAP-GBV-AG-2017, è un progetto europeo della durata di due anni, iniziato l’1 Novembre 2018, finanziato del programma dell’Unione Europea Diritti, Equità e Cittadinanza, e coordinato dalla Cooperativa Sociale Giolli, Italia.

 

The ‘Metamorphosis’ of the ‘Emilian Model’

The project on the "Metamorphosis of the Emilian Model" - conducted at the Jean Monnet Chair in Economics and European Industrial Policy of the University of Parma - was launched in the academic year 2008-2009 as a part of the call for research proposals promoted by the Cariparma Foundation and is now coming across a crucial step. This is due to two main reasons.

First: today Emilia-Romagna is an important part, together with Lombardy and Veneto, of the "new" Industrial Triangle (see D. Di Vico, Corriere della Sera, 9th March 2018) and represents, under many points of views, the more dynamic side. It becomes so interesting to investigate - in a broader supra-regional perspective - not only the causes of these positive performances, but also the issues still open both from the point of view of business strategies and from that of policy decisions (first of all, in terms of industrial policy).

Second: "Understanding the Emilian Model: A Network Analysis (NA) Approach to investigate industrial relationships" is the title of the research project - of which Prof. Franco Mosconi is the scientific director - just launched at the Department of Economics and Management of the University of Parma; project funded by the European Investment Bank (EIB, Luxembourg) under the STAREBEI program (STAges de REcherche BEI-EIB research internships). The junior researcher selected by the Unipr and by the EIB for the project is Dario D’Ingiullo (Ph.D).

The implementation of the website of the EIB-UNIPR project on the Emilian Model is in progress.

LA ‘METAMORFOSI’ DEL ‘MODELLO EMILIANO’

Avviato nell’anno accademico 2008-‘09 nell’ambito del bando per la ricerca promosso dalla Fondazione Cariparma, il progetto sulla “Metamorfosi del Modello emiliano” – condotto presso la Cattedra Jean Monnet in Economia e Politica Industriale Europea dell’Università di Parma - giunge ora a un passaggio cruciale. E ciò per due motivi principali.

Primo: l’Emilia-Romagna fa oggi parte a pieno titolo, con la Lombardia e il Veneto, del “nuovo” Triangolo industriale (cfr. D. Di Vico, Corriere della Sera, 9 marzo 2018) e ne rappresenta, sotto più di un profilo, il lato più dinamico. Diviene così interessante indagare – in una più ampia prospettiva sovra-regionale - non solo sulle cause di queste positive performance, ma anche sulle questioni ancora aperte sia dal punto di vista delle strategie d’impresa, sia da quello delle decisioni di policy (in primis, di politica industriale).

Secondo: “Understanding the Emilian Model: A Network Analysis (NA) Approach to investigate industrial relationships” è il titolo del progetto di ricerca – di cui è responsabile scientifico il Prof. Franco Mosconi - appena avviato presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma; progetto finanziato dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI, Lussemburgo) nell’ambito del programma STAREBEI (STAges de REcherche BEI-EIB research internships). Il ricercatore junior selezionato dall’Unipr e dalla Bei per il progetto è Dario D’Ingiullo (Ph.D).

Il sito internet del progetto BEI-UNIPR sull’Emilia Model è in costruzione.

Seminario del 22 ottobre 2019
Cattedra Jean Monnet in Economia e Politica Industriale
Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, Università di Parma
con la collaborazione del Centro Studi in Affari Europei e Internazionali (CSEIA)

Un primo seminario, svoltosi presso il nostro Dipartimento il 22 ottobre, ha rappresentato una sorta di ideale passaggio del testimone fra il già fatto (il progetto del 2008-‘09 e le pubblicazioni cui esso ha dato origine*) e il da farsi (il nuovo progetto e le nuove pubblicazioni).

Il Seminario si inscrive nel ciclo “Per una manifattura di qualità”, sostenuto dal nostro Ateneo, e ne ha rappresentato – dopo le Conferenze che hanno visto la partecipazione negli scorsi anni accademici (2015-2018) di eccellenze dell’industria parmense (Barilla, Chiesi, Dallara) – la IV edizione.

Qui di seguito, pubblichiamo il programma completo del seminario (in allegato al termine della pagina il flyer) e le presentazioni lì svolte e discusse (vedi pdf in coda):

9:30 - Indirizzi di saluto, P. ANDREI (Rettore Università di Parma), L. DI NELLA (Direttore Dip. SEA), F. ZOVICO (Fondatore Italypost)

9:45 - Introduce e modera, F. MOSCONI (Università di Parma, Cattedra Jean Monnet)

Sessione I – 10:00-13:00

G. CASELLI (Unioncamere Emilia-Romagna), In viaggio verso il non ancora inventato: l'economia che verrà

G. MAROTTA (Università di Modena e Reggio Emilia), Emilia-Romagna: una regione europea resiliente

G. FORESTI, S. TRENTI (ISP, Direzione Studi e Ricerche), Il nuovo triangolo industriale

A. LASAGNI, A. ARRIGHETTI, F. LANDINI (Università di Parma), Impresa e lavoro flessibile nel ‘Modello Emiliano’

C. DELLA TORRE (Partner di Special Affairs e Project leader di Champions 2019), Le imprese Champions dell’Emilia-Romagna

G. BARBARESCO, E. SALERNO (Mediobanca, Ufficio studi), Le imprese del “Quarto capitalismo” nel nuovo triangolo industriale: identità, valori e potenziale inespresso

P. SCHWIZER, M. G. SOANA (Università di Parma), Le eccellenze bancarie dell’Emilia-Romagna. Fattori di successo e impatto sullo sviluppo economico regionale

Sessione II (14:00-17:00)

Introduzione generale: P. BIANCHI (Università di Ferrara, Assessore regionale allo Sviluppo, Scuola, Università, Lavoro)

C. SARUIS, G. FORESTI (ISP, Direzione Studi e Ricerche), I distretti dell’Emilia-Romagna tra tradizione e innovazione

L. MIRENDA, I. di MARZIO (Banca d’Italia, Servizio studi), Un caso di successo della manifattura italiana: la Packaging Valley in Emilia-Romagna

G. CRISTINI (Università di Parma), L'evoluzione dei consumi e dei processi di acquisto: implicazioni per la filiera emiliano-romagnolo 

P. L. MARCHINI, V. TIBILETTI (Università di Parma), La ‘Top500’ di Parma: i cambiamenti degli ultimi anni

P. GUBITTA (Università di Padova), Millennials in LOVER: i laureati under 40 al lavoro nell’area più dinamica dell’Italia

S. LABORY (Università di Ferrara), Rivoluzione industriale e politica industriale: l'Emilia Romagna come laboratorio di azione a livello regionale

S. BERTINI (Regione Emilia-Romagna), Un sistema manifatturiero diffuso verso un ecosistema innovativo regionale: il contributo delle politiche regionali

Testimonianze: C. BELDI’ (Confindustria Emilia-Romagna), P. CAPAROZZO (Crédit Agricole Italia)

Rassegna stampa (vedi anche https://www.unipr.it/comunicazione/ufficio-stampa/rassegna-stampa-line)

  • Corriere della Sera, Analisi di D. DI VICO, Cresce il peso dell’Emilia. Ma Milano resta lontana, 24/10/2019.
  • Gazzetta di Parma, S. COLONNA, Il modello industriale emiliano avrà un ruolo in futuro, 25/10/2019.
  • Corriere di Bologna (dorso cittadino del Corriere della Sera), Editoriale di F. MOSCONI, Cresce il peso dell’Emilia, 26/10/2019
  • Gazzetta di Parma/suppl. Economia del lunedì, S. COLONNA, La contraddizione del modello emiliano, oggi, 28/10/2019
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