Nella suggestiva cornice del Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell’Ateneo sono stati celebrati i 25 anni di collaborazione tra il Pitzer College di Claremont (USA) e l’Università di Parma.Francesca Zanella, Pro Rettrice al Coordinamento delle Attività di Internazionalizzazione, ha portato i saluti dell’Ateneo, mentre Gioia Angeletti, Delegata del Rettore per la Mobilità Studentesca Internazionale, ha illustrato la dimensione internazionale dell’Università di Parma. Enzo Molina, nel 1993 Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali e iniziale promotore dell’accordo con il Pitzer College, ha ripercorso i 25 anni di relazioni tra le due istituzioni.Per la parte statunitense Melvin L. Oliver, nuovo Presidente del Pitzer College, ringraziando l’Università di Parma per tutto il lavoro fino ad oggi svolto, ha dichiarato il pieno supporto istituzionale per il prosieguo del programma di collaborazione e si è detto soddisfatto per gli obiettivi fino ad ora raggiunti, certo di un futuro ancora più ricco di successi e di esperienze internazionali, sottolineando l’importanza di tali collaborazioni per abbattere le barriere e consolidare il ruolo della cultura contro il pregiudizio e ogni forma di chiusura.Franca Mora, Direttore del Pitzer College in Italy, con sede a Parma, ha quindi ricordato la storia del Pitzer College in Italia e la collaborazione costante con l’Ateneo.Le presentazioni si sono concluse con gli interventi di Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Ateneo, e di Gianluigi Ferrari, del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, vincitore di una delle prime borse di studio per il Pitzer College e oggi docente dell’Università di Parma.Era il 1993 quando l’Università di Parma e il Pitzer College hanno sottoscritto il primo accordo di collaborazione didattica e scientifica. Da allora, più di quaranta studenti di Parma hanno avuto l’opportunità di passare un semestre all’interno del prestigioso college americano e circa 200 studenti statunitensi hanno seguito le lezioni dei docenti dell’Ateneo.