Si rafforza ulteriormente il ponte che unisce l’Università di Parma e l’estremo Oriente. Ieri è stata infatti ricevuta in Ateneo una delegazione di 4 Professors and Executives e di 16 studenti giapponesi e cinesi che svolgeranno una "Spring School" all’Università di Parma.Ad accogliere gli ospiti al Centro Sant’Elisabetta è stato il Rettore Loris Borghi, che ha dato loro il benvenuto insieme a Gioia Angeletti, Delegata alla Mobilità studentesca internazionale, e ad Andrea Cilloni, Delegato ai Rapporti con il sistema cooperativo e Presidente dell’International Centre for Research on Cooperatives. All’incontro sono intervenuti anche Guglielmo Wolleb, Presidente della Commissione Affari Internazionali del Dipartimento di Economia, e Satoshi Sugahara, uno dei coordinatori della Spring School.“Quella di Parma è un’Università antica e preziosa, e noi fin dall’avvio di questa nuova governance stiamo cercando di fare di tutto per migliorarla. Come facciamo? In tanti modi, ma il più efficace è farlo con voi, con voi studenti stranieri e con i vostri docenti – ha detto il Rettore Loris Borghi -. Questo è uno degli aspetti più importanti per noi: l’internazionalizzazione del nostro Ateneo. Per fare questo ci vogliono progetti, idee e passione, e ne abbiamo in abbondanza, ma soprattutto ci vogliono giovani come voi capaci di mettere a disposizione di questi progetti creatività, vitalità e multiculturalità. E ci vuole anche altro: è necessario che si instauri una grande amicizia tra le nostre due realtà, tra i nostri e i vostri docenti, tra i nostri e i vostri studenti. Solo così si possono creare legami e collaborazioni forti; solo così si possono costruire ponti solidi tra l’Università di Parma e il mondo; ponti che oggi sono più che mai cruciali per la sostenibilità di tutte le culture”. La Spring School in corso è la prima di un ciclo triennale focalizzato su uno dei temi centrali di ricerca e didattica dell’Università di Parma: il food, e quindi il sistema parmense come Food Valley riconosciuta non solo a livello regionale ovvero europeo ma anche a livello internazionale. L’attrattività internazionale per le azioni di ricerca e la didattica sviluppate nel comparto Food dall’Università di Parma è premiata dall’inaugurazione di questo ciclo triennale di Spring School, che uniranno l’Ateneo con le Università giapponesi di Hiroshima e di Kobe (Shudo-Hiroshima University e Guarin Kensei University).La presenza della delegazione a Parma e la sua partecipazione alla Spring School rientra nell'ambito del progetto BRICS&N11, mirato allapromozione della qualità del sistema universitario attraverso un potenziamento della dimensione internazionale della ricerca e della formazione, in collaborazione con Atenei di altri Paesi.Il legame con gli Atenei cinesi e giapponesi ha valenza strategica per l’Università di Parma, da un lato proprio per l’importanza del “ponte” con l’estremo Oriente e dall’altro perché il programma di seminari in Ateneo e nelle aziende (principalmente cooperative) del territorio si ripeterà anche negli anni accademici 2016-2017 e 2017-2018.Tutto ciò rappresenta un ulteriore passo d'integrazione con realtà di prestigio, su una strada già ricca di tappe significative. Basti ricordare, ad esempio, l’accordo che permette attualmente la frequenza del “Master Sesami - Strategic Entrepreneurship and Sustainability Alliance Management Initiatives” all'Università di Kobe a tre studenti dell’Università di Parma.