Parma, 28 novembre 2017 – Università di Parma e Istituti penitenziari di Parma insieme per garantire il diritto allo studio dei detenuti. È lo spirito di fondo della convenzione presentata questa mattina nella sede dell’Ateneo dal Rettore Paolo Andrei, dal Direttore degli Istituti penitenziari di Parma Carlo Berdini, da Vincenza Pellegrino, Delegata del Rettore ai rapporti fra Università e carcere, e da Annalisa Andreetti, Referente studenti detenuti per l’Unità organizzativa Contributi, Diritto allo Studio e Benessere Studentesco dell’Ateneo.Una convenzione nata nell’ottica di una collaborazione virtuosa e di una piena integrazione fra realtà del territorio, nella consapevolezza dell’importanza della realizzazione di un sistema integrato di opportunità formative destinate a persone detenute negli Istituti Penitenziari di Parma o in esecuzione penale esterna.Oggetto primo dell’accordo, di durata triennale, è proprio la tutela del diritto allo studio e del supporto allo studio degli studenti detenuti. Per questo l’intesa contempla per il futuro attività relative all’illustrazione dei programmi e dei materiali di studio, all’accompagnamento allo studio, all’espletamento delle prove di valutazione in condizioni e modalità consone ai diversi casi, così come alla promozione della formazione universitaria, all’orientamento della popolazione detenuta circa la possibilità di svolgere studi universitari in conformità alla normativa vigente (lauree triennali, lauree magistrali, formazione post-lauream) o in forme differenti (percorsi tematici ad hoc con riconoscimento della presenza, laboratori, etc.) certificabili congiuntamente dalle due realtà firmatarie.L’Università si mette a disposizione per funzioni di docenza, consulenza e supervisione delle attività di studio e di orientamento condotte negli Istituti Penitenziari, e si impegna a fornire nei prossimi anni supporti culturali e didattici per lo studio dei detenuti (con particolare riferimento alle disponibilità delle biblioteche universitarie e del materiale didattico), a implementare l’accesso dall’esterno alle lezioni e ai materiali di studio con l’utilizzo di piattaforme informatiche, registrazioni, ad esplorare attivamente la possibilità di canali streaming, a fornire supporto allo studio dei detenuti con forme specifiche di tutoraggio, attraverso la selezione di figure in grado di svolgere in modo adeguato l’approfondimento dei programmi.Da parte loro gli Istituti Penitenziari cercheranno nei prossimi anni di fornire supporto organizzativo sulla base delle proprie funzioni: dall’allestimento di spazi per lo svolgimento di lezioni\seminari\laboratori universitari all’entrata dei tutor e dei docenti finalizzata allo studio e al sostenimento delle prove di valutazione, dalla concessione ai detenuti dello studio negli spazi appositi delle biblioteche per un numero di ore adeguato e più ampio di quelle previste, sino al passeggio all’utilizzo delle piattaforme e-learning nelle forme consentite dalle istanze di sicurezzaTra le attività previste, concordate all’inizio di ogni anno accademico:· lezioni ordinarie per i singoli corsi di studio a cui siano iscritti studenti detenuti;· lezioni laboratoriali offerte da docenti dell’Università;· occasioni seminariali di riflessione, dibattito, incontro che coinvolgano altri soggetti cittadini finalizzati a sensibilizzare la città· giornate dell’orientamento, cioè presentazione dei corsi universitari all’interno del carcere.In prospettiva, la convenzione potrebbe costituire un primo passaggio propedeutico all’eventuale istituzione di un Polo Universitario Penitenziario che sia in grado di rappresentare compiutamente, a livello territoriale, la realtà di studio universitario in carcere, analogamente ad altre esperienze simili già presenti sul territorio nazionale.