Parma, 25 gennaio 2018 – Un laboratorio di narrazione e storytelling, pensato con l’obiettivo di aiutare i partecipanti ad aumentare le proprie capacità comunicative, la presentazione di progetti, la promozione di eventi, le relazioni pubbliche, la narrazione della propria storia (ad esempio durante un colloquio di lavoro). L’iniziativa è dell’Associazione Sinistra Studentesca Universitaria, che l’ha realizzata con fondi destinati alle attività culturali e sociali degli studenti, tramite bando dell’Università di Parma.Il ciclo è composto da 11 incontri, dal 31 gennaio al 19 aprile, tutti nel Plesso D’Azeglio dell’Università di Parma (via d’Azeglio 85) dalle 14.30 alle 18.30.Si alterneranno diversi docenti e specialisti della materia, trattando aspetti differenti della narrazione: Giulia Conti, Roy Menarini, Micol Beseghi, Beatrice Seligardi, Daniele Sirotti, Elizabeth Stabler.Lo storytelling fa parte della nostra tradizione. Le persone amano raccontare e ascoltare storie.Riusciamo a riassumere significati profondi, ma soprattutto possiamo trasformare le storie in messaggi complessi, affascinanti, inarrestabili. Lo storytelling è, ormai, definibile come una vera e propria arte, che implica ricerca, pianificazione e competenze. I migliori storyteller sono capaci di prendere decisioni che portano avanti le loro storie, coinvolgendo l’audience di riferimento tramite la diffusione di informazioni vitali per sostenere la narrazione. Lo storytelling può, teoricamente, essere indirizzato a qualsiasi cosa abbia la necessità di essere sostenuta dal punto di vista comunicativo: un’azienda, un brand, un prodotto, una persona o un evento. L’elemento fondamentale è quello del metodo: lo storytelling non può essere affidato al caso. Ecco il senso profondo del laboratorio, che è gratuito e aperto a tutti gli studenti dell’Università di Parma. È vivamente consigliata l’iscrizione. È possibile partecipare anche ai singoli incontri.Programma dettagliato e iscrizioni su fb, all’evento "tell me a story".Per informazioni: laura.chiari1@studenti.unipr.it, davide.carcelli@studenti.unipr.itIL PROGRAMMA31 GENNAIO, AULA B - Giulia Conti1. Introduzione allo storytellingObiettivo del pomeriggio di formazione sarà introdurre gli studenti al mondo dello storytelling, raccogliendo le ragioni di interesse e le conoscenze pregresse in materia per poter adattare il workshop al livello del pubblico presente. Particolare attenzione sarà dedicata ad assimilare le principali e più diffuse strutture narrative, per riconoscerle e applicarle nei successivi appuntamenti. Cos’è lo storytelling (+ attività ludica) e perché se ne parla tantoAnalisi delle conoscenze pregresse, degli interessi e delle aspettativeEsempi di storytelling aziendale e corporate: da “perché io valgo” a “perché tu vali” e lo spostamento del focusFatti e narrazioni: le differenzeStrutture narrative tipiche dello storytelling: The hero’s journey (Campbell model) e le sue applicazioni nella cinematografia hollywoodiana (+ attività pratico-ludica)1 FEBBRAIO, AULA H2. Digital storytelling e online personal reputationLa formazione sul digital storytelling sarà orientata a facilitare gli studenti nell’ingresso nel mondo del lavoro attraverso la pianificazione, creazione e gestione della propria presenza online attraverso l’applicazione di strategie di narrazione personale.L’applicazione dello storytelling alla nostra vita online.Approfondimento sulle diverse forme comunicative sui social.La narrazione multimediale/transmediale tra foto, video e parola. 15 FEBBRAIO, AULA H - Roy MenariniLa critica tra comunicazione e letteratura: dall'articolo al video criticismLa critica è da sempre incaricata di dare un giudizio sul film e argomentarlo adeguatamente. Il laboratorio affronta in maniera teorica e pratica le forme di questo intervento: la recensione generalista, la recensione specialistica, l'intervento radiotelevisivo, la videorecensione, il video-saggio, la critica breve.28 FEBBRAIO, AULA B - Micol BeseghiStorytelling di sé: scrivere un CV e affrontare un colloquio di lavoro in lingua ingleseIl laboratorio/workshop, di carattere pratico, intende fornire strategie comunicative basate sullo storytelling per raccontare se stessi in lingua inglese, sia in forma scritta, attraverso il proprio curriculum vitae e il profilo LinkedIn, sia in forma orale, in occasione di un colloquio di lavoro.Verranno presentate alcune tecniche narrative per l’elaborazione e la valorizzazione del racconto del proprio sé professionale (personal branding) in lingua inglese.1 MARZO, AULA H - Beatrice SeligardiFra critica e narrazione: storytelling della letteratura sul webIl laboratorio affronta il modo in cui la letteratura viene raccontata sul web: bookblogger, blog culturali, riviste culturali e militanti, ma anche i social media, sono ormai tra gli strumenti principali non solo di promozione, ma anche di riflessione sul mondo letterario ed editoriale. Obiettivo della prima parte del laboratorio sarà quello di familiarizzare con queste forme intermediali, mentre nella seconda parte i partecipanti saranno invitati a produrre materiali autonomamente.14 E 15 MARZO, AULA H - Daniele SirottiSe la comunicazione fosse scrittura – Cosa fare per evitare l’effetto “Mai dire Gol”Nella comunicazione verbale l’errore più diffuso è quello di creare periodi troppo lunghi, con numerosissime subordinate che ci fanno dimenticare il soggetto di partenza e la nostra principale rimane incompiuta, ma non solo: anche le altre subordinate spesso rimangono incompiute e i soggetti e le apposizioni restano sospesi nel nulla, creando un senso di confusione e fastidio nell’ascoltatore e dando una pessima immagine di noi.Esercitazioni di controllo della struttura dell’eloquio ed eliminazione dei ‘vizi discorsivi’.“Sentire o intuire, questo è il problema!” Esercitazioni di articolazione per un eloquio chiaro e comprensibile. L’improvvisazione: gestione tramite la visualizzazione 28 E 29 MARZO, AULA H - Daniele SirottiLa gestione degli stati emotivi pre e pro performanceLe nostre insicurezze, provenienti dalla nostra storia, spesso inficiano la buona riuscita delle performance, divenendo un ostacolo alla valorizzazione della nostra preparazione e delle nostre qualità. L’obiettivo di questo progetto è quello imparare a gestire e controllare le nostre insicurezze e i nostri stati emotivi, facendoli diventare, altresì, strumenti per migliorare il risultato della performance.Individuazione delle cause degli stati d’animo ansiogeniCreazione personalizzata del “MANTRA NO PANIC” 11 APRILE, AULA H - Elizabeth StablerTo be a person is to have a story to tellStory Structure: the fundamental principles behind stories that educate, influence, motivate, inspire, persuade and connect. What is the message? Craft concise, well constructed and powerful stories from personal experience that paint a picture and deliver the accurate message. Afternoon Session: “Great stories aren't just about great technique. They're also about great content” 12 APRILE, AULA H - Elizabeth StablerGreat stories aren't just about great technique. They're also about great contentStory Content: choosing the right story, identifying the heart of the message, and being authentic. How are stories told at work different from other stories? The structure, story and delivery of several CEOs that use stories in their presentations will be discussed. 18 APRILE, AULA H - Elizabeth StablerIf I don't know your story, I don't know who you are You will create a visual “River of Life” poster that will help you navigate the relevant people, experiences and turning points in your life. This “journey” will help you craft and effectively deliver different kinds of stories:- “Who I Am”,- “The Vision”- “Learning from Failure”- “Values-in-Action” stories.19 APRILE, AULA H - Elizabeth StablerYou have to live a life to tell a life...Storytelling in Action: using mental centeredness, voice, breath, intonation and stress to connect and be fully present with the audienceTell your story! Locandina dell'iniziativa