ll Dipartimento si impegna a promuovere progetti di ricerca e di cooperazione nazionali, a collaborare con centri di ricerca e a organizzare convegni scientifici. 

Molti dei progetti di ricerca promossi dal Dipartimento nascono e si sviluppano nell'ambito di proficue collaborazioni con enti e istituti di ricerca nazionali, oltre che in un virtuoso rapporto di dialogo con il territorio.

ORTIAGRICOLI: Un’azienda agricola multifunzionale per gli ambiti periurbani

Il progetto intende validare un modello di azienda agricola ad attività diversificata, replicabile in altri contesti della regione, che ricostruisca la naturale vocazione rurale del territorio periurbano ripristinando i filari di alberi tra le colture erbacee e che pratichi un’efficiente gestione di risorse idriche, fertilizzanti e pesticidi.

Fonte finanziamento: PSR 2014-2020 REGIONE EMILIA-ROMAGNA Misura 16.1.01 - Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura. Importo complessivo del progetto: € 272.757,98, contributo regionale ammesso € 190.961,59. 

Durata prevista: 36 mesi da ottobre 2016 a luglio 2019. 

Focus area: 2A migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiare la ristrutturazione e l'ammodernamento delle aziende agricole, in particolare per aumentare la quota di mercato e l'orientamento al mercato nonché la diversificazione delle attività.

Composizione del GOI 

Capofila: Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA S.p.A. 

Partner: Fondazione CRPA Studi Ricerche, Cooperativa Sociale Cielo d’Irlanda, Università degli Studi di Parma, Società Cooperativa Agricola Ortolani 

Il progetto è inoltre sostenuto dal Comune di Reggio Emilia la cui Amministrazione con delibera n. 153 del 20/07/2015 ha approvato la Strategia di valorizzazione e promozione dell’agricoltura urbana e periurbana di Reggio Emilia, proponendosi di sviluppare progetti di attuazione atti a perseguire: la lotta allo spreco energetico e del territorio, la ricostruzione del legame cittadini-territorio, la riduzione dell’impatto ambientale, l’incremento della biodiversità, la tutela e il miglioramento della qualità estetica del paesaggio. 

Per queste finalità il Comune di Reggio Emilia ha dapprima promosso il progetto e quindi ha concesso al Gruppo Operativo il terreno su cui condurre l’esperienza pilota di orticoltura e agroforestazione periurbane. 

Obiettivi del GOI: L’obiettivo generale del Gruppo Operativo è quello di validare un modello di azienda agricola ad attività diversificata, replicabile in altri contesti della regione, che ricostruisca la naturale vocazione rurale del territorio periurbano ripristinando i filari di alberi tra le colture erbacee e che pratichi un’efficiente gestione di risorse idriche, fertilizzanti e pesticidi. 

Nel concreto, su di un appezzamento di quasi un ettaro vengono messi a dimora oltre 70 gelsi di diverse varietà, disposti in tre filari con il fine di ricostruire in piccola scala il paesaggio agrario tradizionale e incrementare la biodiversità; tra i filari di gelsi vengono coltivate diverse specie orticole con metodi a basso impatto ambientale, favorendo per quanto possibile le operazioni manuali. 

Questo modello di azienda, innovativo per il contesto periurbano delle città emiliano-romagnole, dovrà essere sostenibile economicamente in quanto capace di generare reddito con la vendita diretta di prodotti dell’orto freschi o trasformati, secondo una pratica di circuito breve retta da specifici contratti con i cittadini. Il modello, oltre che per le aree a destinazione agricola delle fasce periurbane, conserva la sua validità anche per aree destinate a verde pubblico (“parchi commestibili”) ove, non a caso, viene realizzato il prototipo proposto dal Gruppo Operativo. 

Attività: realizzazione del prototipo di sistema integrato e sostenibile di arboricoltura/coltivazioni orticole su di un appezzamento di terreno messo a disposizione dal Comune di Reggio Emilia; pianificazione dei cicli annuali di coltivazioni orticole con il concorso di un gruppo di cittadini coinvolti in qualità di consumatori; contenimento dell'impiego dei fattori agrochimici di sintesi e, al tempo stesso, svolgimento di un’azione percettibile di salvaguardia ambientale; riciclaggio degli scarti di produzione, attraverso il compostaggio e il successivo impiego in campo, nell’ottica di mantenere la fertilità e di favorire il sequestro del carbonio nel suolo; trasformazione di una parte della produzione orticola fino alla V e IV gamma per tenere conto dell’evoluzione del costume dei cittadini, sempre più propensi allo snellimento delle operazioni di cucina, e verificare quindi anche l’interesse per questo tipo di fornitura diretta; attività promozionale verso i cittadini per renderli consapevoli dell’opportunità di usufruire di un ciclo breve dalla produzione al consumo e, precisamente, di prodotti orticoli “di prossimità”, controllati secondo standard di qualità oggettivi, da fornire sia freschi sia trasformati; sperimentazione di diverse modalità di fornitura dei prodotti orticoli freschi e trasformati, come ad esempio la prenotazione tradizionale e la consegna diretta a domicilio oppure l’uso di una piattaforma internet per raccogliere ordini e prenotazioni; attivazione di azioni finalizzate alla sostenibilità etica e sociale con l’inserimento lavorativo per periodi determinati di persone nella fase conclusiva di un periodo di detenzione carceraria per il loro recupero socio-educativo; valutazione della sostenibilità economica ed ambientale (Carbon Footprint) dei sistemi innovativi proposti; attività di formazione, disseminazione tecnico-scientifica e didattica, anche attraverso la rete EIP-AGRI.

DOCENTI DEL DIPARTIMENTO COINVOLTI

  • Prof. Filippo Arfini, Ordinario di Economia e Gestione dei Network Agroalimentari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali
  • Prof. Michele Donati, Associato di Modellistica Economica presso il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale

Per ulteriori informazioni: www.parcocommestibile.crpa.it

COVER AGROECOLOGICHE: Colture di copertura per l’incremento della sostanza organica del suolo e il contenimento delle malerbe

Il progetto prevede lo sviluppo di sistemi innovativi di agricoltura conservativa fondati sull’impiego di colture di copertura (cover crops), temporanee o perenni, che permettono di sfruttare dei principi di agroecologia per ottenere una vasta serie di vantaggi agronomici ed ambientali.

Fonte finanziamento: PSR 2014-2020 REGIONE EMILIA-ROMAGNA Misura 16.1.01 - Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura.  Importo complessivo del progetto: € 166.146,33, contributo regionale ammesso € 149.500,69.

Durata prevista: 36 mesi da agosto 2016 a luglio 2019.

Settore: Cereali

Focus area: 4C prevenzione dell’erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi

Composizione del GOI

Capofila:Fondazione CRPA Studi Ricerche

Partner: Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA S.p.A, Società Agricola Ciato di Parma, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Università degli Studi di Parma, Caussade Semences Italia, Emme Emme

Obiettivi del GOI: l’obiettivo generale del Gruppo Operativo è quello di dare sviluppo a sistemi innovativi di agricoltura conservativa fondati sull’impiego di colture di copertura (cover crops), temporanee o perenni, che permettono di sfruttare dei principi di agroecologia per ottenere una vasta serie di vantaggi agronomici ed ambientali.

Obiettivi specifici del progetto consistono in: invertire sia il trend di riduzione della sostanza organica che quello di incremento delle malerbe; definire colture di copertura adatte ad essere impiegate per l’obiettivo di cui sopra negli ambienti pedoclimatici della regione Emilia-Romagna, ed i metodi di gestione agronomica di queste; valutare gli effetti agronomici e la sostenibilità ambientale ed economica delle pratiche di coltivazione innovative proposte nel Piano, con la finalità di favorirne un trasferimento consapevole.

Attivitá: scelta di colture di copertura temporanee (autunno-vernine) e perenni; coltivazione delle cover crops e controllo del loro sviluppo; terminazione delle cover crops temporanee; coltivazione di cereali primaverili-estivi (mais, sorgo) oppure soia, come colture principali in alternanza alle colture di copertura; valutazione delle rese produttive delle colture principali e delle loro caratteristiche di qualità; valutazione degli effetti sul suolo dovuti ai sistemi di coltivazione con cover crops; valutazione della sostenibilità economica ed ambientale (Carbon Footprint) dei sistemi innovativi proposti; attività di formazione, disseminazione tecnico-scientifica e didattica, anche attraverso la rete EIP-AGRI.

DOCENTI DEL DIPARTIMENTO COINVOLTI

  • Prof. Filippo Arfini, Ordinario di Economia e Gestione dei Network Agroalimentari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali

  • Prof. Michele Donati, Associato di Modellistica Economica presso il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale

Per ulteriori informazioni: www.cover.crpa.it

PROGETTO FAMI Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020: Dai centri di accoglienza straordinaria al sistema integrato di accoglienza in provincia di Parma. Linee guida e strumenti operativi per la transizione

FAMI MINISTERO INTERNO

Nel gennaio del 2018, il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 ha finanziato, su un bando del Ministero dell’Interno, un progetto di Capacity building presentato dalla Prefettura di Parma in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali di UNIPR.
La proposta progettuale intendeva favorire il superamento di una logica di intervento non programmato, delineando e proponendo strategie finalizzate al potenziamento e alla qualificazione del sistema di prima accoglienza che favorisse l’integrazione, l’autonomia, l’empowerment e l’inserimento socioeconomico dei migranti.

La proposta prevedeva un’analisi articolata del sistema allora esistente attraverso lo sviluppo di strumenti di verifica e monitoraggio che consentissero di identificare le buone prassi, le criticità del sistema in essere e gli ambiti di miglioramento.

L’implementazione delle attività progettuali si sono scontrate con gli avvicendamenti governativi occorsi nel corso dello stesso e che hanno portato, al termine del primo semestre del 2018, allo smantellamento del sistema di accoglienza straordinaria retto dai CAS.

Nonostante queste difficoltà, il progetto è stato portato a termine. Complessivamente l’analisi aveva per obbiettivo la definizione di linee guida finalizzate al rafforzamento delle capacità della Prefettura nella gestione dell’accoglienza e nella loro messa a sistema. Il carattere “straordinario” dell’accoglienza era, infatti, ormai superato dagli eventi e richiedeva che le strategie di accoglienza fossero messe a sistema nel maggior interesse di tutte le parti coinvolte, al fine di ridurre i rischi di conflittualità e di favorire la costruzione di legami sociali coesi. I Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) erano stati istituiti come strutture temporanee ed emergenziali, per fare fronte alla indisponibilità di posti nel sistema di accoglienza strutturale e ordinario disegnato dal programma SPRAR (art. 11 Dlgs. n.142/2015). I dati aggiornati al 31.8.2017 mostravano, infatti, che i CAS erano divenuti l’asse portante dell’accoglienza. Dal mese di marzo 2018 al mese di agosto dello stesso anno, erano state accolte, nella sola provincia di Parma, 2.565 persone, di cui 1.603 presenti alla fine di agosto, a fronte di soli 233 beneficiari ospitati nei centri SPRAR.

Al termine del progetto sono stati prodotti i seguenti documenti:

Lo stato delle cose:
Lettura del Sistema di Accoglienza in Provincia di Parma, tenendo conto dello storico dei flussi migratori in Italia e in Europa e delle normative che, a livello nazionale, hanno fino al 2017, regolato le modalità di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo che giungevano sul territorio italiano.

Dai centri di accoglienza straordinaria al sistema integrato di accoglienza in provincia di Parma:

Analisi sistematica del sistema di accoglienza esistente in provincia di Parma

Linee guida e strumenti operativi per la transizione:
Proposta per una sistematizzazione dell’organizzazione del sistema di prima accoglienza sul territorio provinciale.

  • Personale del dipartimento coinvolto:
    Prof.ssa Nadia Monacelli
    Prof. Marco Magnani
Modificato il

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